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Otello
Balletto di Roma
in collaborazione con Circuito Danza Friuli Venezia Giulia |
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06 marzo 2012
Ore 20.45
tratto da William Shakespeare
coreografia Fabrizio Monteverde
Dopo il notevolissimo successo di critica e pubblico riscosso nelle scorse stagioni dal suo Giulietta e Romeo, Fabrizio Monteverde torna con una nuova versione dell’Otello, in cui rivisita il testo shakespiriano lavorando soprattutto sugli snodi psicologici che determinano le dinamiche dei rapporti, quanto mai, qui, ambigui e complessi nel triangolo Otello-Desdemona-Cassio, dove i tre vertici risultano costantemente intercambiabili grazie, sì, agli intrighi di Jago, ma ancor più alle varie ‘maschere’ del ‘non detto’ con cui la Ragione combatte spesso a sua stessa insaputa, ancor più spesso con consapevoli menzogne il Sentimento.
L’ambientazione costante in un moderno porto di mare chiarisce e amplia l’intuizione di base: se Otello davvero è come è sempre stato un ‘diverso’, un outsider non tanto per il colore della pelle quanto per il suo essere ‘straniero’, ovvero qualcuno abituato ad ‘altre regole del gioco’, è anche vero che la banchina di un porto è una sorta di ‘zona franca’ un limbo dove si arriva o si attende di partire, un coacervo di diversità dove tutte le pulsioni vengono pacificamente accettate come naturali e necessarie proprio per il semplice fatto che lì, nel continuo brulicare del ricambio umano, lo straniero, il diverso, il barbaro non esistono.
La stessa forte presenza del mare suggerisce i segreti, ininterrotti moti delle passioni con la loro tempestosa ingovernabilità, gli slittamenti progressivi e inevitabili nei territori proibiti del Piacere, della Gelosia e del Delitto.
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